Su di noi:
Byblos nasce nel 1973 come una provocazione ben vestita.
Non ha mai cercato di piacere a tutti — ha sempre voluto comunicare qualcosa. Non cercava approvazione, ma rottura.
Mentre il mondo seguiva le regole, Byblos le ha sovvertite.
Fin dall’inizio ha parlato un linguaggio visivo tutto suo: fluido, rilassato, espressivo senza compromessi.
Non si chiamava ancora moda genderless. Non si chiamava lifestyle. Ma era già Byblos.
Alla guida creativa c’era Gianni Versace, che ne ha plasmato l’identità iniziale con un istinto radicale: giovane, irriverente, audace nei colori.
Byblos sfilava in passerella ma parlava ai club, alle strade, a una generazione affamata di libertà e stile.
Negli anni ’80 e ’90 il brand si espande velocemente, lasciando un segno vibrante e pop nel sistema moda.
Oggi Byblos continua a evolversi.
È un ecosistema creativo dove natura e tecnologia si fondono con direzione, artigianato, arte contemporanea e musica.
Le collezioni navigano tra sport-chic e visione futuristica, restando sempre fedeli all’attitudine originaria del marchio: coraggiosa, indipendente, indomita.
L’innovazione attraversa ogni livello — dai trattamenti tessili avanzati alle costruzioni sperimentali, fino ai volumi audaci.
La sostenibilità non è uno slogan, ma una scelta strutturale: tessuti eco-consapevoli, processi cruelty-free, profondo rispetto per il pianeta.
Alla direzione creativa c’è Manuel Facchini,
un designer che ha iniziato il suo percorso a Londra, assorbendone l’intensità culturale.
La Central Saint Martins ne ha affinato la tecnica; la città ha acceso la visione.
Il suo Byblos guarda avanti, costruendo una narrazione identitaria che parla la lingua dell’oggi.
Byblos oggi è un’affermazione visiva e culturale.
Una piattaforma in cui la moda non è solo immagine — ma intenzione.
Dove ogni pezzo è una dichiarazione.
Un invito a esistere oltre le categorie, senza compromessi.
Connesso al tempo presente, ma fedele al proprio ritmo.
Questo è Byblos: un brand che non si adatta — si espande.